[Parte1]
La casa in cui abitavamo da piccole è un contenitore di oggetti infinito. Mio padre credo l’abbia sempre considerata un problema. Penso che se avesse potuto scegliere autonomamente e non avesse avuto un senso del dovere così radicato, non so se ci sarebbe stata una casa di famiglia. Da giovane C. aveva deciso di non proseguire gli studi dopo le superiori per aiutare economicamente la famiglia e i fratelli, in particolare il più grande che aveva già intrapreso il percorso universitario. Voleva fare il pilota d’aereo. Avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, perché era un uomo intelligente, arguto, con un forte senso della giustizia e dell’educazione.
Amava essere in ordine, con la camicia perfettamente stirata. Amava i gilet sartoriali, che gli cuciva il padre. Amava il viso rasato e l’acqua di colonia. Ho una visione molto nitida di quegli anni grazie ai racconti colorati di mia nonna P. e tanti cimeli a sussurrare dettagli di quel passato lontano.
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